Quanto l'amava, oh sì, lui l'amava con tutto il suo cuore. Era la sua unica dea, l'unica donna a cui avrebbe donato il suo cuore e avrebbe dato la vita con un sorriso sul volto, per rendere salva la sua vita. Questa è una storia, una storia di gioia di dolore, di pace e di distruzione. Questa è la sua storia;
Il dio aveva parlato. Il signore della guerra orchesco aveva decreato che l'uomo più possente e muscoloso del clan avrebbe dovuto catturare un' umana da sottomettere al suo volere, dalla quale poi sarebbe dovuto nascere una nuova razza, predestinata a sottomettere tutte le altre e dominare il mondo. Così nacque il primo mezz'orco all'interno del clan di Grish, Grishnak appunto [Dall'orchesco 'Nak, cioè Prescelto]. Il giovane sarebbe da lì in poi cresciuto sotto la guida del capo-clan, che fin da bambino gli avrebbe insegnato l'arte della guerra e la padronanza dell'arte della lama. La sua giovinezza trascorse tra un omicidio e un saccheggio, fino a divenire un giorno, uno dei più forti mercenari della banda.
Fù per fatalità che a Grishnak venne assegnata proprio quella missione quel giorno, nessuno sa cosa sarebbe potuto accadere se questo evento non fosse mai accaduto, ma io, da buon narratore, mi limiterò a declamare cosa accadde quel dì. Lord Cedric aveva ordinato alla banda mercenaria di eliminare senza pietà gli spiriti che infestavano la foresta di Hown, i quali intralciavano i lavori dei taglialegna del signorotto feudale. Una missione facile, fin troppo semplice per un guerriero del suo calibro. Questo avanzava lentamente nella foresta, attendendo che qualcosa o qualcuno apparisse dai meandri del bosco. <chi sei straniero?> una voce misteriosa risuonava tra le fronde degli alberi. <io sono Grishnak, fatti avanti spirito maligno!> un attimo di silenzio, poi la voce riapparve, sempre più rumorosa <spiriti Maligni? Qui non c'è nessun spirito maligno, ci siamo solo io e le mie sorelle>. <fatti avanti allora, se non temi di passare per la mia lancia!>. Una giovane era ragazza si fece avanti da dietro a degli alberi. <io sono la Ninfa che protegge questa foresta, voi cosa ci fate qui?>. Ninfa. Solo quella parola fece gelare il sangue nelle vene di Grishnak. Il capo villaggio gliene aveva parlato spesso. Le ninfe, le creature peggiori che un mercenario possa mai incontrare. Per quanto possano sembrare innoque, corrompono l'animo dei più grandi guerrieri, trasformandoli poco a poco in alberi. Da sempre odiano gli orchi, per quello che i loro antenati hanno sempre fatto alla natura e agli animali. <vuoi farmi del male?> <per quale motivo?> <rispondi ALLA DOMANDA!> <perchè? Dovrei?> Grishnak abbassò l'arma che reggeva in mano, cercando di guardare bene la ragazza...
Amore, uno dei fiori più comuni nacque proprio nel terreno più arido che potesse esistere al mondo. Quello che accadde fu qualcosa di veramente imprevedibile, nessuno si sarebbe aspettato nulla di simile. Mentre lei gli insegnava come padroneggiare i poteri della natura lui le raccontava di quello che succedeva nel mondo. Non era la classica cotta che qualsiasi ragazzo avrebbe potuto prendere, ne un infatuazione temporanea, amore, puramente nella sua integrità. Purtroppo, come spesso accade, qualcuno è invidioso di questo e cerca di distruggerlo.
Dolore, solo dolore. Temendo per il destino del clan, il capo degli orchi ordinò il rastrellamento totale della foresta. Questa fù data fuoco e fiamme. Grishnak non era stato abbastanza attento alla sua lingua, e aiutato da un buon boccale di birra, forse aveva detto qualche parola di troppo in quella bettola. Quando seppe di quello che era accaduto corse nella foresta, alla ricerca della sua amata. Passarono dei giorni, settimane, ma della sua donna non c'era traccia. Dove prima dominava il verde, ora la cenere e le fiamme avevano cancellato tutto, nulla escluso. Il dolore fu troppo per il suo cuore, così, prese le sue cose, s'incamminò ai confini orientali della foresta, senza meta. |